dediche e note di consegna

Cari amici e care amiche
iniziamo oggi questa rubrica, che avrà cadenza una tantum, ringraziando tutti voi e tutte voi per aver contribuito al mio sogno di papero di vendere comodini fatti a mano.
Detto ciò, DUE chiarimenti m’è d’obbligo pubblicarli in quanto sollecitato dal testo contenuto nelle “indicazioni per il venditore” allegato ad alcune transazioni.

Punto primo: le dediche. Molte di suddette note recano in seno l’equivoco sorto dalla mia promessa di corredare gli albi de Ladolescenza, versione su carta Dalì, con un disegnino acquarellato di mio pugno e dedicato al generoso acquirente. Confermo: sarà così. Ma non ci s’è intesi sul concetto di dedica. Riporto a tal proposito uno stralcio, esemplificativo di diversi altri in tono, tratto dalle “indicazioni per il venditore” di un caro amico che lascerò però celato nell’anonimato (ho sostituito i nomi con altri di fantasia).

“[…]e quindi, Mak, sono orgoglioso dell’acquisto e complimenti per il tuo lavoro e per l’indipendenza da committenze con cui lo porti avanti. Per la dedica acquerellata: siccome ho una fidanzata di nome Lorenza, Enza per tutti, che ha un gatto persiano rosa di nome Fiordifragola, mi piacerebbe tu disegnassi fiordifragola ed enza su un prato di margherite e in lontananza si vedesse Castelmonte di Capratorta, mio luogo natio, di cui allego link a foto. Particolare cura vorrei tu prestassi alla riproduzione del decoro bizantino del campanile della chiesa della trinità crocefissa.
Inoltre, nota bene, Enza veste solo liu-jo quindi ti linko anche il sito ufficiale colla collezione primavera estate 2011 in modo che tu possa riprodurre […]”

Che dire? Una strippona delle mie vale più di mille parole

Chiarito che disegnerò il cavolo che mi gira nel cuore in quel momento, e apporrò la dedica in firma, con vero e sincero affetto, perché se fossi meno sincero e più scaltro non farei la fame che faccio e magari sarei illustratore per un grande giornale o madonnaro o entrambi, passiamo al secondo punto.

Secondo punto: la spedizione. Spedirò utilizzando il servizio postale calssico (la Posta) non agenti dell’MI-5. La spedizione sarà effettuata con formula “piego di libri” con tracciamento (infatti costa 2,2-e-rotti euro invece di 1,6-e-rotti).
Io potrei anche comunicare, all’atto della consegna in ufficio postale, istruzioni scritte come segue, che tali alcune mi son giunte, ma non so se sia previsto nella modulistica.

“[…] e sono felicissima, caro Makko, di aver contribuito al tuo sogno di editore di te stesso e spedizioniere di te stesso come sempre hai desiderato soprattutto la seconda.
Per la spedizione ti prego perciò che il pacco venga consegnato alla portineria, ma SOLO se c’è Riccarda, che è una brava persona e me lo conserva. Se invece ci fosse suo figlio Rudy, ASSOLUTAMENTE non consegnare il pacco a costui, che se lo ruba e se lo vende per comprarsi la marmitta a spillo per il califfone. Se la portineria non fosse presidiata, verificare che all’esterno non sia visibile un califfone 50 rosso, modifica pollini 75, marmitta a espansione cobra; in tal caso Rudy è in giro a farsi una canna o chissaché, quindi andare al citofono e suonare Romano, se risponde il marito, dire mi scusi ho sbagliato e chiuderlà lì, che quello poi si scorda tutto, se invece risponde la moglie, Clara, dire che c’è quel famoso pacco che aspettava Mirna e vedrete che […]”

Io Vi Amo. Ma sul serio.
[Marco]

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16 risposte a dediche e note di consegna

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