Che io di Torino so poco, che son terrone. Quel poco che so è che mi sentirò a casa, che la percentuale terronica mi dicono s’aggiri sul 75%. In pratica un DEFCON 3 in scala Cota* (o un CITEMMUERT’ 1 in scala Cerignola).
Vado per il Salone del Libro di Torino. Prima volta. Si capirà a vista: sono quello colle mani dietro che passeggia come i tizi che vanno alla fiera campionaria della mietitrebbia perché a una certa regalano i modellini, quelli rossi.
Sono cooptato per due incontri. Uno tutto mio, sabato 14 alle 18.00.
S’intitola: Makkox dalle divisioni [im]perfette al canemucco.
si terrà presso la Sala Comics Centre. In zona paraletteratura di genere sfiga. Praticamente un padiglione prima della narrativa dedicata al Porno Anale Coi Panda.
Chi è interessato può passare prima a salutarmi, in quell’oretta, e poi prosegue per il PACP.
L’altro incontro è domenica 15 alle 10.30 stessa sala stesso mare, infatti misà che dormo lì e al mattino spazzo pure.
Il titolo dell’evento è: Castigat ridendo mores: la satira a fumetti (che sta per I latini a furia di prenderla a ride’ se li so’nculati l’Unni).
Assieme a me intervengono Daniele Caluri, Marco D’Ambrosio (un omonimo, penso), Emiliano Pagani, Augusto Rasori, Giorgio Sommacal.
In mezzo a tutto questo non so. Vedrò gente, farò cose, ammollerò i 6 (leggi SEI) Ladolescenza che mi son portato dietro, che in aereo il bagaglio a mano l’hanno limitato di peso con una tabella espressa in grammi. In pratica puoi portarti uno scatolo da scarpe con dentro il puf del talco.
E dateci pure mezz’ora d’aerosol d’elio prima di partire, a ‘sto punto. Bah.
Oh, son contento, sia chiaro. Magari trovo il lambascioni, che non li mangio saran trent’anni.
10 risposte a Turìn l’è un Gran Turìn